Cosa potrebbe fare un signore indiano di ceto sociale benestante una volta andato in pensione? Facile… decide di aprire un’agenzia matrimoniale per ricchi signori e signore della sua città. Nella strampalata impresa si cimenta il personaggio principale di questo divertente romanzo, fatto apposta per una lettura piacevole sotto l’ombrellone.
Alì è un rispettato marito e padre ma quando va in pensione le sue giornate non riescono ad adattarsi ai nuovi ritmi quotidiani. Un po in impaccio con la moglie e dopo le tante chiacchierate con i vicini, con gli stessi argomenti giorno dopo giorno, decide di immaginarsi un futuro differente.
Con l’aiuto della moglie inaugura il nuovo progetto che in poco tempo diventa una realtà di successo per la graziosa cittadina dell’India meridionale, dove vivono i coniugi Ali. Un’agenzia matrimoniale che diventa un punto di riferimento, consulente, mediatore capace di elargire sensati consigli.
Da una storia all’altra si assiste al dipanarsi di storie e situazioni divertenti, ci si confronta con la realtà dei matrimoni combinati. Da noi suscita perplessità e lascia nelle impressioni delle persone un certo sapore di costrizione. Per gli indiani, per molti di loro si tratta di un modo per proporre un papabile coniuge, un atto volontario fra due parti in causa.
Il lato godibile di questo romanzo d’esordio di Farahad Zama consiste nel mettere il lettore a confronto con l’intricata serie di regole che sono alla base dei matrimoni indiani. A cominciare dai timidi pretendenti che si rivolgono all’agenzia, in maggioranza giovani uomini.
Madri un po isteriche, padri apprensivi e parenti impazienti di sistemare familiari e amici si muovono in un inseguirsi di ritratti e storie di un paese in veloce modernizzazione, preso fra tradizione e innovazione.
Agenzia matrimoniale per ricchi, Sonzogno Editore, € 18,00
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