Palestina, una nazione occupata è una perla nella produzione del graphic journalism. Uno straordinario Joe Sacco ha dato vita a un reportage giornalistico che, con immagini vivide, parole forti, sensazioni e sentimenti straripanti, è in grado di far rivivere nel lettore i drammi e le sofferenze di un popolo costretto a vivere nella miseria. Joe Sacco ha vissuto alcuni mesi, tra il 1991 e il 1992, nei territori occupati da Israele in Palestina, nei campi profughi arabi. È stato testimone di una verità spesso taciuta dai media main stream e che, dopo più di vent’anni, non ha subito grandi e positivi cambiamenti.
Joe Sacco pubblicò Palestina, una nazione occupata in capitoli separati e periodici, oggi è possibile acquistare il manuale integrale a basso prezzo grazie alle nuovissime riedizioni. Di professione Joe Sacco è un giornalista, ma si differenzia dai colleghi per il semplice fatto che non trascrive le sue esperienze in caratteri alfabetici, piuttosto le rende pubbliche attraverso il fumetto. Joe Sacco non è neanche un fumettista tout court, dal momento che ha sempre e solo rappresentato reportage giornalistici. Joe Sacco ha mostrato al mondo la potenza del graphic journalism, e Palestina, una nazione occupata è un vero e proprio caso letterario, che è stato capace di generare accesi dibattiti in tutto il mondo. Il suo lavoro ha mostrato a una platea ancora più ampia la terribile realtà della questione palestinese.
Joe Sacco ha messo in gioco la sua stessa vita quando ha deciso di recarsi di persona in Palestina. Con un dichiarato e sano cinismo da reporter, il giornalista maltese è andato alla ricerca di storie da raccontare, e tra Israele e territori occupati è diventato un megafono per quelle testimonianze spesso strozzate dalla censura e affossate da una cattiva narrazione degli eventi. Pur senza andare a spiegare le ragioni storiche del conflitto, senza approfondire le questioni politiche, Joe Sacco è riuscito a mostrare a tutti un dramma fatto di oppressione, torture, minaccia militare e violenza.