Oggi vogliamo consigliarvi La terra del rimorso, probabilmente il testo più celebre dell’etnologo Ernesto De Martino sul particolare fenomeno del tarantismo pugliese. Era l’estate del 1959 quando Ernesto De Martino e la sua équipe formata dagli psichiatri Giovanni Jervis e Letizia Jervis-Comba, l’etnomusicologo Diego Carpitella, Amalia Signorelli, l’assistente sociale Vittoria De Palma e il fotografo Franco Pinna, si recarono nel Salento per analizzare un fenomeno che all’epoca era ad un passo dalla scomparsa. Gli studiosi entrarono in contatto diretto con la gente, registrando le interviste e i colloqui, si mossero a ritroso per effettuare ricerche che analizzassero il fenomeno a tutto tondo: dal punto di vista medico, storico, musicale. Per chi non conoscesse il tarantismo, vi indichiamo che con questo termine si intende il complesso di ideologie e di riti costruito sugli effetti del morso di un ragno, la tarantola pugliese (che, in effetti, non esiste in natura ma è una creatura mitica nata dalla fusione delle caratteristiche di varie specie di ragni): chi ne era colpito era costretto, in un determinato periodo dell’anno (l’estate), a ballare. Il ballo, la musica e i colori associati a ritmi determinati oltre ad essere indotti dal morso del ragno erano allo stesso tempo anche la cura contro la malattia: nel corso di esso, il tarantato in parte si identificava con la taranta, in parte lottava con essa, fino a sconfiggerla e a ritrovarsi “guarito”.
Nella prefazione Ernesto De Martino così scrive: “Convenimmo di considerare attarantati tutti coloro i quali, nell’estate del ’59, erano coinvolti in una vicenda che li caratterizzava come ‘tarantati’ presso la gente del luogo e partecipavano alla ideologia della cura del morso della taranta mediante la musica, la danza, i colori“.
La terra del rimorso è un libro che non può mancare nella biblioteca di coloro che sono appassionati e affascinati da questo mondo “incantato” di cui pian piano non facciamo più parte. Lo trovate disponibile su Amazon a soli 12 euro.