Edna O’Brian ha scritto “Le ragazze di campagna” nel 1960, è il suo primo libro, un esordio davvero senza precedenti, un libro bello, autobiografico ma che creò grande sdegno nei suoi contemporanei.L’autrice sicuramente non aveva intenzione di creare scompiglio ma questo romanzo raccontando il desiderio di una nuova generazione di donne che rivendicava il diritto di poter vivere e parlare liberamente della propria sessualità, fu davvero uno scandalo, tanto da essere bruciato davanti ad alcune chiese.
La storia è quella della timida e romantica Caithleen che sogna l’amore, mentre la sua amica Babà, sfrontata e disinibita, è ansiosa di vivere liberamente ogni esperienza che la vita può regalare a una giovane donna. Quando l’orizzonte del loro piccolo villaggio, nella cattolicissima campagna irlandese, si fa troppo angusto, decidono di lasciare il collegio di suore in cui vivono per scappare nella grande città, in cerca d‘amore ed emozioni. Nonostante siano fermamente decise a sfidare insieme il mondo, le loro vite prenderanno però vie del tutto inaspettate e ciascuna dovrà imparare a scegliere da sola il proprio destino.
Un libro su un passato non così lontano da noi, su donne che hanno combattuto per conquistare la loro femminilità ma soprattutto sull‘amicizia che nasce anche tra persone notevolmente diverse. Non leggere un romanzo così significativo sarebbe davvero un peccato per uomini e donne!