L’attesa per l’uscita del primo capitolo della nuova saga targata Peter Jackson è febbrile, il 13 dicembre i cinema che proietteranno in prima visione “Lo Hobbit, un viaggio inaspettato” saranno letteralmente assediati dai fan della Terra di Mezzo, ma proprio in questo momento non dimentichiamoci che stiamo parlando innanzitutto di un libro.
Per la precisione “Lo Hobbit” è il primo testo in cui J.R.R. Tolkien esplora il mondo di sua invenzione, lo stesso in cui si svilupperà la trama del ben più acclamato “Il signore degli anelli” di cui ne è una sorta di introduzione. Il romanzo vede infatti come protagonista Bilbo Baggins, lo hobbit per l’appunto, che andrà incontro a fantastiche avventure in compagnia di tredici nani e del solito Gandalf. Punto cruciale della trama, sia del libro che del film, sarà il ritrovamento del famoso anello in seguito all’incontro con l’infido Gollum.
Nonostante i punti di raccordo tra il primo libro sugli hobbit di Tolkien e la successiva trilogia, parliamo di opere letterarie di diversa natura. Mentre Il signore degli anelli porta con sé ambizioni da romanzo coniugando la storia fantasy con riflessioni che rientrano nel nostro vissuto quotidiano, Lo Hobbit invece nasce e si sviluppa interamente come una favola per bambini. Questa caratteristica è ben evidente tra le pagine del libro, dalle quali spicca una scrittura semplice, scorrevole e leggera, ma non per questo le avventure narrate perdono il loro fascino e la loro intensità.
Il racconto si apprezzerà veramente a pieno se prima di tutto si eviterà di caricarlo di aspettative legate alla trilogia dell’anello, solo in questo modo si potrà piacevolmente restare incantati e trasportati in un mondo di magia e creature fantastiche, per una lettura consigliata tanto ai piccoli quanto agli adulti.