A metà del 1800 Hong Kong sembra solo un piccolo porto senza pretese, ci sono i pescatori e forse poco altro. Alle sue spalle si estende il vasto entroterra cinese, una realtà immensa, complessa e incomprensibile per gli occidentali. Sono anni di conflitti e di sfrenate corse commerciali, i britannici del resto ne hanno appena vinta una di queste guerre commerciali, la guerra dell’oppio. In questo scenario, Dirk Struan svetta perchè da commerciante ed incaricato di potenti compagnie, riesce a costruirsi un ruolo di grande importanza e di influenza sulla popolazione cinese. Tai-pan significa capo supremo e Struan dimostra con abilità e spregiudicatezza di essere per davvero un capo nella piccola terra monsonica.
Come tanti altri più o meno ufficialmente legati al governo britannico, prevede un ruolo di importanza fondamentale per quella parte di mondo. Sa bene che quel porto naturale potrà diventare uno scalo commerciale fra i più importanti di tutto il continente asiatico.
Il romanzo presenta una galleria di personaggi interessanti, ci sono i britannici, i commercianti americani e i cinesi. Il venditore di thè, la giovane amante di Struan si muovono tutti in uno scorrere appassionante di eventi intricati, di alleanze e tradimenti. Tutti volgiono esercitare il dominio sulla nascente colonia britannica, molti di più sono gli ostacoli e le trappole che tutti i personaggi si trovano a dover risolvere.
Si resta completamente conquistati dalla descrizione di quel mondo lontano eed esotico, le storie dei personaggi appassionano, c’è voglia di sapere cosa accade, chi vince e chi perde. Il lontanissimo mondo delle colonie britanniche ricostruito con grande abilità e fascino da James Clavell, l’intraprendenza commerciale e le regole di una società tanto lontana eppure così contemporanea nel peso economico e commerciale di oggi fanno di questi romanzo una lettura, un viaggio in un panorama irresistibile.
Tai-pan, James Clavell, Bompiani, € 11,00