Europa, alba della nascita del nazismo e della guerra che scosse un intero continente. Negli anni trenta una famiglia è depositaria di documenti importantissimi, tanto da scatenare una spasmodica caccia da parte di personaggi del regime tedesco. Le carte di cui è depositaria la famiglia risalgono a molti secoli prima. Seguono come una trama ininterrotta eventi degli anni dell’umanesimo europeo e di personaggi del calibro di Pico della Mirandola. La pubblicazione di quelle carte potrebbe mettere a repentaglio la stessa chiesa cattolica e rafforzare definitivamente la personalità del capo del nazismo. Da un altro punto di vista quelle stesse carte raccontano di un segreto, di verità scoperte secoli prima che possono concretamente rimettere in discussione tante verità filosofiche e religiose.
L’ultimo testimone segue il genere del thriller storico, uno scenario di base si pone come centro della narrazione, una verità che dal passato può parlare al modo in cui ci si confronta con le grandi questioni esistenziali. Sullo sfondo di scenari storici differenti, i secoli del passato umanista europeo, gli anni trenta e infine i decenni contemporanei si muovono sicari, mandanti, custodi di verità scomode e persino indicibili. Si sovrappongono modernissimi investigatori e laboratori scientifici ad antiche iscrizioni in attesa di interpretazione.
Si pone infine una piccola e scomodissima domanda che rincorre la storia lungo le vicende dell’Europa nazista, è meglio fare emergere la verità scoperta da studiosi del passato anche a costo di trascinare ancora di più l’Europa in un pericoloso baratro? Come evitare che quelle verità possano nuocere a milioni di persone che si identificano con una istituzione religiosa?
999 l’ultimo custode, Carlo Adolfo Martigli, Castelvecchi Editore, € 18,50
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