E’ uscito il nuovo libro di Colin Dexter “La fanciulla è morta”. Confinato in un letto d’ospedale, bloccato da una brutta emorragia gastrica, Morse si lascia travolgere dal piacere della lettura. Tra le pagine di un volumetto, scopre un enigma degno delle sue capacità investigative, un mistero venuto dal passato. Si tratta di Assassinio sul canale di Oxford, una memoria, la minuziosa microstoria di un delitto avvenuto nel 1859, ricerca di una vita dell’anziano colonnello del letto vicino appena spirato che lo ha lasciato al poliziotto come ricordo.
Morse legge e, dalla prosa ordinata del colonnello, apprende con ricchezza di particolari dello stupro e annegamento di Joanna Franks, un’avvenente signora in viaggio da sola lungo il canale, passeggera di una chiatta da trasporto di alcolici. L’incubo di una donna per giorni in mano a degli ubriaconi che ai tempi aveva impressionato l’opinione pubblica. Incolpati del delitto furono i tre barcaioli, due dei quali giustiziati e uno deportato dopo due accurati processi. Ma ci sono discrepanze, strani vuoti e sproporzioni che allertano i sensi annoiati dell’ispettore, che non può evitare di applicare la sua mente enigmistica a costruire trame alternative. Aiutato in questo dalle ricerche sul campo del fido agente Lewis e della affascinante bibliotecaria Christine.
Tra flebo e flirt inconcludenti con le affascinanti infermiere, l’ispettore insegue la verità su un caso chiuso da più di un secolo. L’ottava avventura di Morse è un giallo in cui niente suona gratuito, artificioso o arbitrario. La vicenda è narrata in presa diretta. Il lettore conosce il libro del colonnello insieme all’ispettore; si insospettisce di ciò che lo insospettisce; segue dall’interno le sue controdeduzioni; riconosce, nei reperti e nelle tracce che la squadra dell’ispettore riesce ancora a reperire, le stesse conferme e smentite che giungono agli occhi di Morse. Colin Dexter si conferma quale grande espressione del giallo deduttivo classico di scuola inglese. Corretto però da quella carica ironica che rende l’ispettore capo una compagnia memorabilmente divertente.