Saramago è morto quattro anni fa ma, nonostante questo, il suo nome è ancora nelle librerie. Il 27 agosto è arrivato nelle librerie italiane l’ultima fatica letteraria dello scrittore, giornalista e poeta portoghese “Alabarde Alabarde”. Un romanzo sull’industria, il traffico e il sabotaggio d’armi che il premio Nobel per la letteratura non riuscì mai a completare, un’opera inedita che nella versione italiana della Feltrinelli sarà corredata da uno scritto di Roberto Saviano e dalle illustrazioni di Gunter Grass.
“Alabarde Alabarde” è un affresco in cui Saramago ha portato in primo piano temi che gli sono molto cari, ossia il pacifismo e la coscienza civile. Il protagonista della vicenda, Artur Paz Semedo, è impiegato in una fabbrica d’armi e ama i film di guerra. Dopo la visione di un film di Malraux questa affezione comincia però a incrinarsi. Su invito dell’ex moglie Felicia, pacifista convinta, Artur comincia a investigare negli archivi della fabbrica in cui lavora, la Bellona, per scoprire se siano state vendute armi ai fascisti. La vicenda si interrompe qui, lasciando agli inizi un’avventura che i veri amanti delle pagine di Saramago hanno saputo sicuramente immaginare.
Su questo romanzo si è scritto tanto, si è scritto di come avrebbe potuto finire e dell’abilità di Saramago nella costruzione dei personaggi. Le domande non avranno mai una risposta certa, ma di fisso rimane l’abilità di questo meraviglioso narratore, che ha raccontato alla perfezione i problemi e le contraddizioni della sua terra. “Alabarde Alabarde” è l’ultimo saluto alle tematiche che ha amato per tutta la vita e che rimarranno sempre impresse nella mente di chi ha seguito il percorso di scrittore di Saramago.