Sarebbe dovuto uscire, com’è successo in altre parti del mondo, un po’ prima ma la Longanesi ha scelto di pubblicarlo con qualche anno di ritardo, sto parlando di “Un passo di troppo” di Lee Child. Questo libro si colloca tra La Prova Decisiva e Vendetta A Freddo ma visto che il protagonista è sempre Recher che tende a condurre una vita nomade, il ritardo non crea grossi problemi al lettore. Un uomo cammina da solo nella notte di New York, illuminata da migliaia di luci artificiali. Un uomo, un ex poliziotto militare, un lupo solitario, forse un eroe: Jack Reacher. Per lui anche un gesto semplice come bere un caffè in un locale può segnare l’inizio di un’avventura.
Qualcosa attira infatti la sua attenzione dietro la vetrata del bar: strani movimenti intorno a una Mercedes parcheggiata lungo il marciapiede. Gesti impercettibili, ma non per un occhio allenato come il suo. Jack non è il solo ad aver notato qualcosa: anche il proprietario dell’automobile, Edward Lane, ha notato lui. E ha capito di aver bisogno del suo aiuto. L’uomo è il capo di un’agenzia di contractors e nella Mercedes c’era il riscatto per sua moglie e sua figlia, che sono state rapite: un milione di dollari. Il denaro però è scomparso, la donna e la bambina non sono tornate a casa e ora Lane teme per la loro vita. Forse Reacher può aiutarlo a capire che cos’è successo, intorno a quella maledetta macchina.
Forse Reacher può riportare a casa sane e salve le due persone alle quali Lane tiene di più. Ma ci sono troppi punti oscuri in questa faccenda e Reacher non è certo il tipo da tirarsi indietro, men che meno quando la verità assume sfumature ambigue e si rischia di fare un passo di troppo. Child anche in questo ormanzo non delude e neppure l’inarrestabile Jack Reacher, per una volta meno infallibile del solito. Un romanzo che si legge velocemente, senza mai annoiarsi.