“I libri sono la cura per ogni malessere – ci mostrano le nostre emozioni, una volta, e poi ancora una, finché non riusciamo a dominarle“, questo era ciò che sosteneva D.H. Lawrence credendo nel rapporto intrinseco tra la malattia e la letteratura. Ma si può davvero curare il cuore spezzato con Emily Brontë e il mal d’amore con Fenoglio, l’arroganza con Jane Austen e il mal di testa con Hemingway, l’impotenza con “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati, i reumatismi con il “Marcovaldo” di Italo Calvino, o invece ci si può concedere un massaggio con Murakami e scoprire il romanzo perfetto per alleviare la solitudine o un forte tonico letterario per rinvigorire lo spirito? Ebbene questo romanzo ci risponde affermativamente. “Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno” di Berthoud Ella e Elderkin Susan è un libro di medicina molto speciale, un vero e proprio breviario di terapie romanzesche, antibiotici narrativi, medicamenti di carta e inchiostro, ideato e scritto da due argute e coltissime autrici inglesi e adattato per l’Italia da Fabio Stassi, autore de “L’ultimo ballo di Charlot”.
Se letto nel momento giusto un romanzo può davvero cambiarci la vita, e questo prontuario è una celebrazione del potere curativo della letteratura di ogni tempo e paese, dai classici ai contemporanei, dai romanzi famosissimi ai libri più rari e di culto, di ogni genere e ambizione. Le prescrizioni raccontano le vicende e i personaggi di innumerevoli opere, svelano aneddoti, tratteggiano biografie di scrittori illustri e misconosciuti in un invito ad amare la letteratura. Il volume è uscito contemporaneamente in vari paesi d’Europa, ognuno con una sua edizione e un suo curatore. Nella versione originale gli scrittori italiani presenti erano solo Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Alessandro Baricco e Antonio Tabucchi, a dimostrazione di come la letteratura italiana sia poco nota all’estero. Stassi, nell’edizione italiana, ne introduce molti: da Camilleri a Mazzucco, da Foscolo a Eco viene presentato il distillato della produzione letteraria italiana.
Nel seguire i frammenti di questo discorso letterario sulla malattia viene fuori la mappa di un paese che soffre da secoli degli stessi mali: la noia della burocrazia, la piaga della furbizia, l’esibizione eccessiva della virilità e l’ostentazione del corpo femminile e tanti altri disturbi che ci obbligano a guardare le cose come stanno. Il risultato di Curarsi con i libri è insieme manifestazione della finzione letteraria e celebrazione delle possibilità del romanzo: sfogliarlo, farsi contagiare dalla lettura, deve essere per noi un bel modo di curarsi, una soluzione alternativa alle prescrizioni del farmacista.