È in uscita in Italia il 19 settembre per la casa editrice Nord il romanzo che all’estero è già un caso letterario: “Novemila giorni e una sola notte” di Jessica Brockmole. Sembra che questo libro riesca a far rinascere nel cuore del lettore il romanticismo condito però da mistero, carteggi di lettere e segreti mai detti. La storia è quella di Margaret che non sa nulla di sua madre, non sa perché Elspeth si sia sempre rifiutata di rispondere a qualsiasi domanda sul suo passato, limitandosi a mormorare: «Il primo volume della mia vita è esaurito», mentre gli occhi le si velavano di malinconia. Eppure adesso quel passato ha preso la forma di una lettera ingiallita, l’unica che Elspeth ha lasciato alla figlia prima di andarsene da casa, così, improvvisamente, senza neppure una parola d’addio: “Cara figlia mia, tu non hai segreti, ma io ti ho tenuto nascosta una parte di me.
Quella parte si è messa a raschiare il muro della sua prigione. E, nel momento in cui tu sei corsa a incontrare il tuo Paul, ha cominciato a urlare di lasciarla uscire. Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto dirti che una lettera non è mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una pagina possono segnare l’anima. Se tu solo sapessi…”. Questa lettera diventerà, per Margaret, una sfida e una speranza: attraverso di essa, riuscirà infine a svelare i segreti della vita di sua madre e a ritrovarla? Certamente la conducono a nord-ovest della Scozia in un’isoletta chiamata Skye, dove sua madre, poetessa, venticinque anni prima affidava alle pagine i suoi pensieri. Fino a che a sconvolgere quest’idilliaco e bucolico quadretto non intervenne una voce, quella di David Graham, un giovane americano con una discreta vena poetica, che lanciò Elspeth in un fitto scambio epistolare con un sensibile ammiratore d’oltreoceano.
Questo percorso a ritroso tra guerre, amori e delusioni, porterà Margaret a scoprire una madre ostinata, che ha sempre nutrito la fiamma della sua passione, che non ha mai permesso all’odio di spegnerla e la guidano verso un uomo orgoglioso, che ha sempre seguito la voce del suo cuore, che non si è mai piegato al destino. Le fanno scoprire un amore unico, profondo come l’oceano che divideva Elspeth e David, devastante come la tragedia che incombeva su di loro, eterno come i novemila giorni che sarebbero passati prima del loro incontro. “Novemila giorni e una sola notte” è un inno struggente alla magia delle parole e alla forza di un amore così grande da superare il tempo e la lontananza. Perché se una lettera non è mai soltanto una lettera!