I romanzieri orientali sono sempre affascinanti, in particolare per noi occidentali, perchè abbastanza lontani dalla nostra cultura. Ma Murakami in questo senso è un vero maestro, le sue opere sono sempre splendide e affascinanti, e quest’ultima non fa davvero eccezione. “A sud del confine, a ovest del sole” racconta la storia di due bambini diventano amici a scuola e poi si perdono di vista. Quando si ritrovano, trent’anni dopo, scoprono che quella che allora era solo una simpatia, è in realtà un amore impossibile da nascondere. Un romanzo scritto in punta di penna, delicato e romantico. Hajime abita coi genitori in un alloggio residenziale di periferia. È figlio unico, cosa che non fa che accrescere il senso di solitudine che prova. Quando conosce Shimamoto, una bambina della sua classe che, oltre a essere zoppa a causa di una poliomelite, come lui non ha fratelli, sente finalmente di condividere qualcosa con qualcuno. I due trascorrono molto tempo insieme: ascoltano i dischi del padre di Shimamoto (Liszt, Nat King Cole e Bing Crosby) e sognano a occhi aperti. Quando si iscrivono a scuole diverse, però, smettono di frequentarsi. Hajime si trasferisce a Tokyo, incontra Yukiko, s’innamora e la sposa. Apre un jazz club. Ha due figlie. Una vita perfetta, si direbbe. Un giorno, all’improvviso, Hajime si presenta al locale di Shimamoto. Benché siano passati venticinque anni, i due ricominciano a chiacchierare come ai vecchi tempi e quando la sua ex compagna di classe è colta da una crisi respiratoria, Hajime si chiede cosa sarebbe stato di lui se lei fosse morta.
La risposta è semplice: sarebbe impazzito di dolore. Perché la ama. Questo è un romanzo scorrevole che tiene incollato il lettore soprattutto nella seconda parte, “A sud del confine, a ovest del sole” fa precipitare nell’abisso tipico e indiscusso di Murakami. L’elemento onnipresente in quasi tutti i libri di Murakami è la musica jazz, come se fosse un ingrediente indispensabile che dà quel tocco di classe per la buona riuscita di una ricetta narrativa.Dolcemente amaro e appassionato, “A sud del confine, a ovest del sole” è un romanzo di grande eleganza immaginativa racchiusa in una forma composta e offre un’intricata analisi del desiderio, del conflitto tra realtà e sogno, tra il regno dell’essere e quello del possibile. Perchè perdere un romanzo così affascinante?