Settembre è stato un mese molto produttivo per la casa editrice palermitana Sellerio. Sono usciti ben sei nuovi titoli. Cerchiamo di saperne di più sul loro contenuto. Il primo libro di cui vorrei parlarvi è “I maestri di Gibellina” di Davide Camarrone, una sorta di libro – inchiesta su uno dei paesi della valle del Belice distrutto dal terremoto del 1968, un paese che fu interamente ricostruito non sulla base del passato, ma guardando al futuro e richiamando in loco artisti provenienti da tutto il mondo, invitandoli a dare il loro contributo.
Un libro che cerca di fare un bilancio di ciò che è stato l’esperimento di Gibellina, senza dare giudizi, ma lasciando parlare soprattutto i protagonisti di quegli anni, gli anziani, gli scalpellini, le donne, tutti coloro che contribuirono alla sua ricostruzione. Altro libro di cui vorrei parlare è “La traccia dell’angelo” di Stefano Benni, un romanzo che racconta di un Natale come tanti in una famiglia come tante, davanti ad un albero addobbato sulla cui sommità c’è un angelo. Il piccolo Morfeo nella stessa serata ha un incidente che lo lascerà per giorni tra la vita e la morte. Segue la storia della sua vita sempre alla ricerca di qualcosa che lo faccia sentire meglio, sempre con la scia di quella malattia che da quel fatidico giorno non lo abbandona mai, anzi, è sempre lì in agguato a ricordargli la sua presenza, un dolore che annienta la sua intera esistenza. Altro romanzo interessante è “Allmen e le libellule” di Martin Suter, che racconta di un bizzarro individuo sulla quarantina, che, avendo dilapidato il patrimonio di famiglia, cerca di celare al mondo questa sua condizione, occupando il tempo con piccoli furti d’arte, e continuando a fare una vita dispendiosa. Finchè un giorno si imbatte in un colpo che però lo farà cadere in una rete da cui sarà molto difficile riuscire a liberarsi.