Dopo la recente chiusura di Megavideo e Megaupload, qualcosa nell’aria già si sentiva; e in effetti non è passato molto tempo che anche Librery.nu è stata chiusa dopo un massiccio intervento delle autorità, che hanno scoperto un traffico di circa otto milioni di euro di pubblicità, di cui beneficiavano i proprietari del sito. Se nessuno di voi ha mai sentito parlare di Library.nu, non è altro che una vera e propria biblioteca virtuale,
con titoli in tutte le lingue, di cui ben 4.000 in lingua italiana. Gli utenti, una volta registrati, potevano accedere ad un’area del sito in cui erano elencati gli eBook disponibili, da leggere in diversi formati. Una volta selezionata la propria scelta, dopo pochi secondi si veniva reindirizzati su ifile.it dove si poteva eseguire il, che in genere richiedeva non più di qualche minuto.
Tutto semplicissimo; tutto a portata di click, e, soprattutto gratuito. Il costo dei libri, è una spesa, soprattutto per quanti amano la lettura, troppo pesante da affrontare, per cui molte persone si rivolgono al mercato pirata, generando fenomeni come quello di Library.nu.
Un po’ per risparmiare, un po’ perché si vuole evitare di spendere soldi in libri, che per quanto belli possano essere, non sappiamo più neanche dove mettere, e sono un bene che difficilmente si riesce poi a rimettere sul mercato, una volta completata la lettura, sono davvero tanti i lettori che ormai ricorrono ai canali pirata. Ma siamo proprio sicuri che non spunti un altro Library.nu, da qualche altra parte della rete?
Anche perché, dopo l’esperienza di Megavideo e Megaupload, abbiamo visto che il materiale video continua ugualmente a circolare in rete… Secondo voi l’accesso alla cultura deve essere libero, o comunque deve essere controllato dalla Stato? O sarebbe opportuno creare delle librerie virtuali in cui, con un abbonamento che prevede una spesa minima mensile, si può scegliere cosa si desidera leggere ogni volta che si vuole? Se si pensa che in alcuni Paesi questo è già realtà…
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