Per la nostra rubrica “aforismi“, oggi approfittiamo del bicentenario della nascita di Charles Dickens (7 Febbraio 1812 – 9 Giugno 1870) per ricordare non solo alcune delle opere più famose dello scrittore, ma anche per pensare a lui pubblicando alcuni aforismi famosi tratti proprio dai suoi romanzi. Tra i capolavori dello scrittore inglese, ricordiamo insieme “David Copperfield” (che ho letto la prima volta sotto pressione della mia insegnante di italiano il primo anno di scuola superiore),
“Le avventure di Oliver Twist” (lo confesso, non l’ho mai letto), “La piccola Dorrit” (non l’ho letto, ma è già nella mia wishlist del mese di Febbraio), “Canto di Natale” (un classico che tutti ricorderemo), “Il circolo Pickwick” (che durante la mia adolescenza ho odiato perché mi è stato imposto, ma ho apprezzato solo in età adulta).
Vediamo ora di raccogliere un pò di frasi di Charles Dickens, tratte dalle sue opere più conosciute:
“Servono venti anni a una donna per fare del proprio figlio un uomo, e venti minuti a un’altra donna per farne un idiota”.
“Questa è la regola per i buoni affari: ‘Frega gli altri uomini, perché loro lo farebbero con te”.
“Ci sono corde nel cuore umano… che sarebbe meglio non far vibrare”.
“È la mia vecchia ragazza che dice cosa fare. È lei che ha il cervello. Ma io non lo riconosco mai davanti a lei. Bisogna mantenere la disciplina”.
“Un’infarinatura di tutto, e di nulla un’esatta conoscenza”.
“Unico spiraglio di luce in tanta tristezza erano i miei libri; fui fedele a loro com’essi eran rimasti fedeli a me e li rilessi da cima a fondo non so quante volte”.
“La lingua; beh, è un’ottima cosa, quando non è quella di una donna”.
Che ve ne pare? Avete letto qualcosa di Dickens che io non ho menzionato? Oppure volete segnalare una frase che mi è sfuggita? Commentiamola insieme…