Dopo quarantacinque anni di lavoro Ray Bradbury dà alle stampe”Ritornati dalla polvere”, fusione dei racconti di un’intera carriera in un romanzo denso di poesia. Affresco fantasy pregno delle atmosfere care alla tradizione gotica e horror, che ci descrive il mondo con i sognanti occhi di un bambino, Timothy, unico umano e anello di congiunzione tra noi e la magica stirpe della famiglia Elliot, la Famiglia Eterna.
In copertina, una splendida illustrazione di Charles Addams, creatore della celebre famiglia Addams, soggetto, per altro, nato proprio dopo la collaborazione tra quest’ultimo e Bradbury.
Viaggio nel mondo di Halloween, onirico, dai colori soffusi e gusto retrò, ambientato in una grande casa dei sogni popolata da fantasmi, sospesa tra mistero e leggenda nell’Illinois e popolata da personaggi estremamente singolari.
Esseri leggendari carichi di mistero che dormono di giorno e vivono di notte, corrono a quattro zampe sotto la luna, volano come pipistrelli o ancora dormono in letti con i coperchi e di cui i più anziani hanno visto la costruzione delle piramidi.
Nella casa c’è fermento: ci si prepara ad accogliere i rami più lontani della famiglia, in occasione del Raduno.
Splendida metafora dell’esistenza, in questi personaggi rivediamo noi stessi, i nostri difetti, ciò che vorremmo essere, le nostre paure iconicizzate.
Purtroppo questo potrebbe essere l’ultimo incontro della famiglia: il mondo sta cambiando, non crede più alla loro esistenza e non li vuole più….mentre così parla al “normale” Tomothy- e a noi- la vecchia millevoltebisnonna :
“Siamo noi i guardiani del Tempo. Voi camminate sulla terra e conoscete l’attimo che sparisce con il prossimo respiro. Poiché vivete e vi muovete, non sapete custodire…..Noi siamo ricchi in addii…
messi insieme gli abitanti del sottosuolo sono un gran regalo per i vivi, perché fanno in modo che possano continuare a vivere.”
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