In questi giorni si è parlato tanto della legittimità o meno di pubblicazioni che parlano di delitti per i quali ancora non è chiaro chi sia il colpevole e per i quali le indagini non si sono ancora concluse. Ci sono delitti che hanno coinvolto perticolarmente la stampa e i media in generale, come quello della piccola Sarah Scazzi o della giovane mamma Melania Rea.
Oggi è la volta dell’omicidio della piccola Yara Gambirasio,scomparsa a Brembate Sopra il 26 Novembre dello scorso anno, poi ritrovata morta in un campo di Chignolo d’Isola, non molto distante dal suo paese, dopo oltre 2 mesi.
Tra qualche giorno ricorrerà il primo anniversario della sua morte, e il parroco di Brembate, don Corinno Scotti, per ricordare la piccola avrebbe voluto dare alle stampe tutte le lettere e i messaggi lasciati in parrocchia da quanti hanno pregato per la ragazzina, oltre all’omelia del vescovo in occasione dei funerali della piccola e il testo del messaggio del Presidente della Repubblica in merito alla vicenda, ma la famiglia di Yara ha chiesto di bloccare la pubblicazione del volume per il riserbo che da sempre l’ ha contraddistinta.
Una famiglia che, nonostante tutto, deve cercare di andare avanti per i figli che ancora gli restano, che deve cercare un pò di normalità, quella normalità che stenta ad arrivare, forse perchè ancora non si conosce il nome dell’assassino e le indagini sono tuttora in corso. Yara verrà ricordata soltanto con una messa che verrà celebrata nella parrocchia di Brembate alle 20:30 del 26 Novembre, senza giornalisti e senza telecamere.
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