Dopo il libro di Antonio Delitala, “Lo strano caso di Melania Rea“, oggi verrà pubblicato un altro libro il cui tema è lo stesso, solo che a parlare, questa volta è Ludovica, che si racconta in una lunga intervista. Il volume è edito dalla casa editrice Anordest, mentre il titolo è emblematico: “La donna del soldato. Tutta la verità sul delitto di Melania Rea” di Grazia Longo, giornalista di cronaca nera, e Roberto Tallei, cronista. Con questo libro si vuole scavare nella mente di Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea, attraverso la trascrizione delle intercettazioni, dei messaggi scambiati con l’amante Ludovica, delle azioni che hanno proceduto il delitto.
Un libro inchiesta che vuole cercare di fare luce su una delle storie più controverse dell’anno, non solo per l’efferatezza del delitto, ma anche per la doppia vita del marito della vittima, diviso tra la famiglia e l’amante.
Forse è la prima volta che a pochi mesi da un delitto escano quasi in contemporanea ben due libri che ne parlano e cercano di chiarirne le cause. Solo dovere di cronaca?
Mi sembra strano, tra l’altro che Ludovica, dopo tanti mesi di silenzio, riprenda a parlare della questione difendendo tra l’altro Parolisi, l’uomo che l’ha illusa, che le ha mentito per due anni, così come ha mentito alla povera Melania, ignara di tutto. Ludovica difende il caporale maggiore dicendo che è un bugiardo, ma non un assassino. Non avrebbe mai ucciso nessuno, e non portava mai con sè coltelli o altri tipi di armi.
E voi siete daccordo che si pubblichino i retroscena di un delitto tanto efferato prima che le indagini siano chiuse e prima che sia chiarita l’identità dell’assassino?
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