Sono passati più di dieci anni da quando, nel 2002, la Tascabili Bompiani lanciava Pulp Fiction, la sceneggiatura del capolavoro cinematografico di Quentin Tarantino datato 1994. Come il film, anche la controparte cartacea ha il dono di non tramontare mai, di colpire anno dopo anno le nuove generazioni rapite dal genio del regista-sceneggiatore statunitense. Vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes, premio Oscar per la migliore sceneggiatura, il libro consente di apprezzare a fondo un’opera complessa, pietra miliare della storia del cinema.
Il tascabile della Bompiani riporta fedelmente gli storici dialoghi del film, accompagnati dalle descrizioni delle scene, inoltre sono comprese le parti censurate e tagliate dalla pellicola distribuita ufficialmente e proiettata nelle sale. Il lavoro letterario è una perfetta integrazione e appendice al film, è corredato da complete note al testo e da un’importante introduzione firmata da Enrico Ghezzi.
Ghezzi cita lo stesso Tarantino per poi tessere le sue lodi “Pulp, Polpa: una massa soffice, umida, informe, malleabile. Pasta di stracci o di legno per fare la carta. Rivista o libro che si stampa su carta ruvida, grezza non lavorata, e che contiene materiale letterario di bassa qualità. Il titolo sembra dichiarare senza ambiguità il materiale di cui è fatto il sogno del suo cinema. Stampato su pellicola di alta qualità, con una maestria tecnica e di pura regia sbalorditiva.” Pulp Fiction è ormai un classico del cinema e della cultura occidentale, con la sua costruzione a incastro, i celebri dialoghi e le argute citazioni, ha conquistato il Mondo intero consegnando alla fama internazionale il suo ideatore.