In tv sta avendo tantissimo successo la serie tv che, prima è stata trasmessa in Spagna e ora c’è stato il rifacimento italiano, sto parlando di “Braccialetti Rossi” il libro di Albert Espinosa. L’autore ha compiuto un miracolo, malato di cancro per dieci anni, è riuscito a guarire, trasformando il male in una grande esperienza. A guardarlo è lui stesso miracoloso, capace di contagiare gli altri con la propria vitalità. Albert Espinosa racconta in questo libro la propria giovinezza segnata dal tumore: più di un diario, più di una testimonianza, è una raccolta di tutto ciò che la sua condizione gli ha insegnato. E non c’è niente di astratto o dolente in queste pagine, ma la semplice volontà di mettere in pratica tutta la bellezza di quelle “lezioni”: come capire all’improvviso che perdere una parte di sé non è una sottrazione di vita, ma l’occasione per guadagnarne di più.
In ventitré capitoli, che non a caso vengono chiamati “scoperte”, Albert Espinosa mostra come unire la realtà quotidiana ai sogni più segreti, come trasformare ogni istante di vita, anche il più cupo, in un momento di gioia. Albert parla di un mondo alla portata di tutti, che ha il colore del sole: il mondo giallo. Un posto caldo, dove i baci possono durare dieci minuti, dove gli sconosciuti possono diventare i tuoi più grandi alleati, dove l’affetto è un gesto quotidiano come quello di comprare il pane, dove la paura perde significato, dove la morte non è una cosa che succede agli altri, dove la vita è il bene più prezioso.Alla fine di questa avventura, che ha condizionato tutta la sua adolescenza, l’autore ha deciso di pubblicare un libro che supera completamente l’impostazione classica del genere memoir e anche del self help.
In queste pagine non troverete infatti una serie di consigli utili per affrontare la malattia, ma troverete un metodo, descritto con precisione quasi scientifica, con cui poter applicare alla vita di tutti i giorni quello che Albert ha imparato grazie al cancro. Il sottotitolo del libro potrebbe essere “Come sopravvivere alla vita grazie al cancro”, nel senso che l’intento dell’autore è quello di indicare una via percorribile per affrontarne i dolori, le perdite, le sconfitte, i dubbi e i timori della vita di tutti i giorni, anche se non siamo mai stati ammalati.