Lo scorso ottobre la Gargoyle ha pubblicato The Heroes, primo libro “italiano” di Joe Abercrombie, autore che ha già conquistato il mondo anglosassone con la trilogia The First Law. Curiosamente esordisce in Italia con un romanzo completo e non con la prima parte dell’opera che l’ha fatto conoscere, scelta tutt’altro che azzardata dal momento che The Heroes mostra tutto il suo potenziale creativo. Lo scrittore britannico è considerato il nuovo principe del fantasy, tuttavia nella sua opera non troviamo né strane creature né incantesimi, ma un estremo realismo che rende il romanzo un esempio di letteratura bellica medievale. Joe Abercrombie si pone nel grande filone del fantasy medievale portato al successo da George Martin.
“Sono partito dalla prospettiva che, in realtà, sono pochi coloro che si sentono eroi tutti i giorni e in ogni situazione, ma che chiunque, approssimativamente, è capace di azioni ritenute valorose, o giuste, o nobili, o di sacrificio nelle dovute circostanze.” Così si presenta Joe Abercrombie e ci introduce a quello che è, probabilmente, uno dei suoi migliori lavori. In The Heroes seguiremo le gesta di tre protagonisti, tre uomini di guerra che si troveranno catapultati in una battaglia sanguinosa di tre giorni. Settantadue ore che copriranno tutte le 716 pagine del romanzo, un’opera anomala e tutta da scoprire.
In favore di Abercrombie parlano le eccellenti valutazioni di celebri riviste, nel The Times scrivono “è probabilmente la stella più brillante della nuova generazione di scrittori fantasy inglesi. Non ha mai sottovalutato le atrocità che le persone possono infliggere l’uno all’altro, né le indelebili, e spesso inaspettate, conseguenze. Scrive romanzi brillanti, ben ritmati, che non perdono mai la presa. Le scene di azione sembrano cinematografiche nel senso migliore del termine”. Il Wall Street Journal è molto più conciso “Immaginate Il Signore degli anelli diretto da Kurosawa.”
È possibile acquistare online The Heroes usufruendo di uno sconto del 15%, il risparmio è assicurato e il romanzo non vi deluderà. Chiudiamo con le parole che George Martin gli ha dedicato “Un Dumas che dialoga con Michael John Moorcock. Battaglie formidabili e viscerali, azione brutale, ritmo impetuoso, Abercrombie accumula tradimenti e ribaltamenti prospettici, e la narrazione si dipana in maniera vertiginosa, spingendo il lettore a chiedersi come andrà a finire.”