Ai nostri lettori oggi proponiamo A sud del confine, a ovest del sole il romanzo dello scrittore Haruki Murakami pubblicato da Einaudi nel 1992. Il lavoro dello scrittore è pervaso dalla delicatezza, seppur nella sua brevità esso riesce facilmente a smuovere emozioni e sentimenti di commozione, trasmettendo al lettore una strana sorta di “fragilità”. La trama racconta la storia di Hajime e Shimamoto, un ragazzo e una ragazza che dividono gli stessi banchi di scuola prima di separarsi per poi ritrovarsi a distanza di anni. Hajime divenuto adulto gestisce due jazz bar a Tokyo, locali acquistati grazie alle risorse economiche offerte dal suocero. Ricopre la figura del marito in una famiglia felice, ma sembra vivere in una vita che non sente sua. Il ricordo del tempo perduto capovolgerà infatti il suo mondo.
La nostalgia si presenta infatti come il filo conduttore di tutta la storia narrata nel romanzo, quel senso di angoscia che assale quando si ripensa ad un amore perduto, a ciò che sarebbe potuto essere e non è stato, a quell’amore adolescenziale che avrebbe potuto cambiare la vita se solo al tempo si avesse avuto il coraggio di esprimere i propri sentimenti, se solo si avesse incrociato lo sguardo dell’altro/a. In modo elegante e raffinato Murakami ci racconta come tutta la nostra esistenza sia un insieme di coincidenze, di casi, di molte strade da percorrere, siamo noi a decidere quale intraprendere e da questa nostra scelta dipenderà poi il nostro futuro, consapevoli che qualunque decisione prenderemo avrà inevitabilmente delle ripercussioni sul futuro che ci attende.
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