Natale sta arrivando e come ogni anno, avremo sicuramente un conoscente a cui dobbiamo fare un dono ma che non conosciamo a sufficienza. Io in queste occasioni cedo sempre alla tentazione di regalare “Il canto di Natale” di Charles Dickens, questo romanzo è sempreverde, una storia di Natale splendida e senza tempo, adatta a grandi e piccini e che alla fine ci insegna ad essere migliori. Di edizioni in questi anni ce ne sono state tantissime da quelle a fumetti ad edizioni economiche o pregiate. La storia narrata è quella di Scrooge,un uomo avaro e cattivo ,che in quanto tale rifiuta di celebrare il natale. La sera della vigilia di natale l’uomo sarà visitato da tre fantasmi che gli faranno capire cosa nella sua vita sia sbagliato, un fantasma per il passato, uno per il presente e uno per il futuro. Il primo spirito,quello dei natali passati,fa rivivere a Scrooge momenti importanti del suo passato : le sofferenze di quando era bambino,che hanno determinato la sua durezza,e l’errore della sua vita,ovvero l’aver permesso che la sua promessa sposa lo lasciasse ,per via del già manifesto ed eccessivo attaccamento al denaro. Il secondo spirito mostra all’uomo come gli altri siano felici,pur nella povertà,e festeggino i natali in compagnia . Infine il terzo spirito,quello dei natali che devono ancora venire,mostra a Scrooge delle scene del suo funerale e la morte del piccolo Tim, figlio di Tom,il commesso di Scrooge.
Il ricco uomo capisce che se non cambierà il suo modo di agire il funesto futuro che lo spirito glia ha mostrato si realizzerà,se invece inizierà a comportarsi rettamente,il suo futuro cambierà, e il piccolo Tim non morirà, da li in poi inizierà a parlare col suo prossimo e a sorridergli,concede un aumento a bob,ed aiuterà il suo prossimo quando ne avrà occasione. Charles Dickens scrisse “Un Canto di Natale” col desiderio di coinvolgere sia i grandi che i bambini, attraverso favole commoventi, cercando di risvegliare sentimenti puri come l’amore e la tolleranza, il rispetto per gli altri e la capacità di apprezzare le piccole cose, come la serenità quotidiana e il focolare domestico. Ma l’intento maggiore di Charles Dickens era quello di suscitare un senso di autocritica nella gente, con una messa in discussione che faccia trovare il giusto distacco dalla mentalità rigida del periodo vittoriano, in cui c’era una forte influenza dei pregiudizi sulla vita di tutti i giorni. Un classico pieno di magia, riflessione e realtà. Buon Natale a tutti!