Da un pezzo del romanzo “Il tempo che vorrei” di Fabio Volo, si parla dei ricordi che spuntano in ogni momento della giornata che riguardano principalmente la persona con cui si vorrebbe tanto stare. Il presente senza questa persona sembra non avere senso, e vivere nel passato sembra addirittura più bello e soddisfacente, il ritornare indietro blocca l’andare avanti..
“Quando non stai più con la persona con cui vorresti stare, il pensiero di lei ti entra nella testa nei momenti più impensati. All’improvviso vieni assediato da ricordi e immagini. Succede ogni volta che il presente sembra passare nella tua vita senza degnarti nemmeno di uno sguardo, e allora finisce che vivere negli angoli e nelle pieghe di giorni passati è più bello di ciò che stai vivendo. Non stare più con la persona con cui vorresti stare significa allungare la mano di notte nel buio per cercarla. Significa svegliarsi le prime mattine e, guardando il suo lato del letto, stroppicciarsi gli occhi sperando sia solo stanchezza. Non stare più con la persona con cui vorresti stare significa rifare: un sacco di cose, un sacco di pensieri. Significa pulire, grattare, scrostare, raccogliere, riordinare, buttare. Significa piantare chiodi nel muro, nel legno, nel nulla. Significa comprare cose per riempire spazi vuoti. Significa tornare indietro quando si legge un libro perché non afferri le parole e, quando te ne accorgi, sei a un punto della storia che non capisci. Significa tornare indietro anche con i DVD, schiacciare REWIND, perché non hai capito cosa è successo. Non stare più con la persona con cui vorresti stare significa semplicemente tornare indietro. Guardare indietro molto più che avanti. E’ un viaggio che fai appoggiato alla ringhiera di poppa, non di prua.”
Fabio Volo