Con il suo “Il ritratto di Dorian Gray” Wilde ha voluto schiettamente celebrare il culto della bellezza e la ricerca della felicità.. Una felicità effimera, estetica ed apparentemente superficiale assolutamente lontana dai canoni della morale borghese. È la vita, amici, ad imitare l’arte così bella e perfetta, e noi essere umani non siamo nient’altro che surrogati artistici.
Ed è proprio la ricerca costante di bellezza che conduce alla soddisfazione del piacere. Un edonismo accattivante ed ammaliatore impossibile da contrastare..
“..L’unico modo di liberarsi di una tentazione è cedervi. Resisti, e la tua anima si ammalerà del desiderio delle cose che si è proibite, di passione per ciò che le sue stesse mostruose leggi hanno reso mostruoso e illegale..”