Questo libro “Almanacco del giorno prima” Di Chiara Valerio è un romanzo sulla scienza, sulla matematica ma soprattutto sull’amore che è una variabile, così come il tempo, lo spazio, la morte. Tutte grandezze omogenee che si misurano solo abitandole. Per Alessio Medrano la matematica è un linguaggio per leggere, interpretare e conoscere il mondo e prevedere il futuro. Medrano, giovane broker col nome di un circo, compra le polizze vita della gente che decide di sbarazzarsene per costruire un fondo finanziario ma sulla sua strada incontra Elena Invitti di cui si innamora disperatamente.
Il romanzo è diviso in capitoli Infanzia, Presente, Imperfetto, Domani accadrà, costruiti con stili diversi: Chiara Valerio alterna la spiegazione delle equazioni che reggono l’universo ai frammenti di un discorso amoroso. E in una imperdibile nota spiega quanto di sé, delle letture e delle vite che si sono vissute ci sia in un romanzo come questo. Una civiltà in bilico tra la fantascienza e l’origine del tempo in cui non è chiaro se dell’amore si sia persa la memoria o si debba ancora rintracciare la definizione, ammesso che nei secoli a venire ci sia qualcuno che possa scandirla.
Medrano non crede, forse non sa, comunque non gli interessa. Da bambino riordinava il mondo e ne rinominava il senso armato del rigore dei numeri. Puzzle, scatole di Galton, elenchi. Da ragazzo dialogava con quello che una volta, nel mondoprima, si sarebbe chiamato un amico immaginario. Nel mondo-dopo è il conduttore del suo gioco a premi interiore. Risponde a un David Letterman vestito da Mago Silvan che gli fa domande come nei quiz, solo che queste sono domande indicibili e iperboliche, poi il conduttore fa partire l’applauso, placa il pubblico, a volte manda i consigli per gli acquisti.