In occasione del Natale, voglio parlarvi di un libro riscoperto da poco ma che può considerarsi un classico, “Lettere di Babbo Natale” di Tolkien. Il 25 dicembre 1920 J.R.R. Tolkien cominciò ad inviare ai propri figli (John, Michael, Christopher, Priscilla) lettere firmate Babbo Natale. Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien per oltre trent’anni, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori.
Una scelta di questi messaggi annuali, trascritti a volte in forma di colorati logogrifi, formano quasta fiaba intitolata Le Lettere di Babbo Natale, scritta a puntate da un Tolkien non tanto in vena di paterna e didattica allegria, quanto in groppa all’ippogrifo della sua fantasia filologica e ironica. Babbo Natale vive al Polo Nord, nella rande Casa di Roccia. Ha millenovecentoventianni nel 1920, millenovecentotrenta nel 1930 e così via: ha, in altre parole, l’età dell’era cristiana di cui testimonia, con humour, creatività e contraddizioni. Con lui vivono l’Orso Polare e i Cuccioli suoi nipoti, tra cui Pasku e Valkotukka (‘Grasso’ e ‘Pelobianco’); gli Uomini-di-neve e i loro bambini, gli Gnomi Rossi e gli Elfi (uno dei quali, Ilbereth, diventerà segretario di Babbo Natale). L’Orso Polare (detto, in lingua artica, anche Karthu) lo aiuta a confezionare i pacchi coi doni; Pasku e Valkotukka gli scombinano l’organizzazione della casa; le renne lo accompagnano nei viaggi; gli Elfi difendono tutti contro i Folletti; e Babbo Natale, tra un fuoco d’artificio dell’Aurora Boreale e una visita dell’Uomo della Luna (impegnato a mettere ordine tra le stelle), passa il tempo, oltre che a consegnare doni, a descrivere (a disegnare) con ordinato disordine il disordinato ordine del (suo?) Mondo.
“Quest’anno sono più tremolante del solito. Tutta colpa dell’Orso Polare! È stato il più grosso scoppio che mai si sia visto al mondo, e il più pazzeco fuoco d’artificio. Adesso il Polo Nord è Nero, le stelle sono finite tutte fuori posto, la Luna è stata spaccata in quattro, l’Uomo della Luna è piombato nel giardino sul retro di casa mia…”. Buon Natale!