Valerio Evangelisti ritorna nelle librerie, tra le nuove uscite del dicembre 2013 è presente anche il suo ultimo romanzo: Il sole dell’avvenire. Vivere lavorando o morire combattendo. È una delle novità più attese del panorama letterario italiano, ancor più perché Evangelisti si allontana dai temi narrativi che l’hanno reso celebre e affronta l’avventura del romanzo storico. Il libro non è altro che il primo volume di una trilogia pronta a coprire settant’anni della storia d’Italia, partendo dagli anni nevralgici a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Con un’approfondita conoscenza storica, fusa alla spiccata abilità narrativa, Evangelisti ci racconta le piccole storie di gente comune, che nella loro semplicità, nel loro vivere, si fanno pedine di un destino più grande di loro. Amano, combattono e sognano un futuro perfetto, per scoprire infine che il sole dell’avvenire tanto atteso non è proprio come se l’aspettavano. Sono braccianti e contadini romagnoli, i protagonisti che Evangelisti ha scelto per il suo romanzo; d’altro canto sono loro i primi attori dell’epoca post-risorgimentale.
Con abilità, lo scrittore ci fa calare nei panni di Attilio, di Rosa e di Canzio. Attilio è un ex garibaldino, che dopo i trionfi in battaglia si ritrova a faticare nel precariato di fine Ottocento; Rosa è una donna che, pur non perdendo la propria dignità, è costretta a fare i conti con la prepotenza di chi comanda; infine Canzio è un’anima ribelle, rifugge le ideologie preferendo di gran lunga l’azione. Il primo volume della trilogia Il Sole dell’avvenire. Vivere lavorando o morire combattendo. è un romanzo vivo, sorprendente e accattivante. Evangelisti riesce a catturare il lettore tra le trame della storia, catapultandolo in una realtà non poi così lontana, ma vissuta in un periodo storico ricco di trasformazioni.