Continuano gli sconti Amazon e noi oggi abbiamo scelto per voi Mi chiamo Maurizio sono un bravo ragazzo ho ucciso ottanta persone, romanzo verità scritto da Roberto Gugliotta e Gianfranco Pensavalli, pubblicato nel 2008 dall’Editore Fazi nella Collana Le Vele. Il ragazzo che narra le vicende è in realtà Maurizio Avola, uno dei sicari che ruotavano nella cerchia di Benedetto Santapaola, capo della cosca mafiosa che per anni ha controllato la città di Catania e quelle della parte orientale della Sicilia.
L’uomo che nel 1984 uccise il giornalista Pippo Fava si racconta senza reticenze, parlando delle rapine, del primo omicidio affrontato come un vero e proprio esame sul campo, delle tantissime uccisioni eseguite su commissione. Il racconto svela al lettore in tutta la sua pienezza la logica perversa e spietatamente coerente di un uomo che scelse di essere un soldato della famiglia Santapaola, da lui venerata come un soldato venera il proprio generale, eseguendo gli ordini senza porsi interrogativi. Fino a quando Maurizio Avola dopo l’arresto a deciso di venire a patti con la sua coscienza, di collaborare con la giustizia e a permettere ai due giornalisti Roberto Gugliotta e Gianfranco Pensavalli, che hanno intervistato l’uomo per mesi presso il carcere dove sconta la sua pena, di raccogliere la testimonianza di una vita rivelandoci una volta ancora il vuoto e il silenzio morale che si nascondono dietro la maschera dell'”uomo d’onore”.
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