Cento giorni di felicità è il romanzo d’esordio del regista italiano Fausto Brizzi. Non son passati che pochi giorni dal suo arrivo nelle librerie che è già diventato un caso letterario internazionale e prossimo best seller: Brizzi è riuscito a conquistare la critica e gli editor di tutto il mondo con la sua lucida ironia, e una scrittura capace di incantare e rapire. Adesso saranno i lettori che dovranno correre ad acquistare la sua opera, per un’esperienza letteraria che non può che lasciare il segno.
Il titolo del romanzo non è affatto casuale: che cosa faresti se scoprissi di dover vivere solo altri centro giorni prima della tua morte? La risposta di Lucio Battistini, protagonista della toccante storia, è tanto semplice quanto impegnativa: essere felice. La vita di Lucio, quarantenne ex giocatore di pallanuoto, viene completamente stravolta quando sbatte contro l’amico Fritz, il soprannome che lui stesso ha affibbiato a un cancro al fegato ormai incurabile. Nel tempo che gli rimane si decide a far vivere esperienze indimenticabili ai propri figli, giocare e divertirsi con gli amici, riconquistare il cuore della moglie.
Non sarà facile per Lucio, ma come lui stesso afferma: “L’unico rimpianto è aver dovuto scoprire di morire per cominciare a vivere.” Cento giorni di felicità colpisce per la sua profondità e la sua leggerezza, è uno di quei rari libri capaci di segnare indelebilmente la vita di chi lo legge. Non sorprende allora che Paul Baggaley, stimato editor della casa editrice britannica Picador, abbia tanto apprezzato il romanzo: “La voce di Lucio è unica e personalissima: la sua autoironia, la sua onestà intellettuale fanno di lui un personaggio indimenticabile.”
Quale modo migliore di terminare la presentazione di Cento Giorni di felicità, se non con un estratto dal libro? Fausto Brizzi sorprende nella semplicità con cui riesce a colpire dritto al cuore: “Non ho nessun merito per essere ricordato ufficialmente. Per giustificare una lastra di marmo su un palazzo. Una lastra davanti alla quale qualcuno passi e dica: Fammi vedere un po’ su Wikipedia chi era ‘sto Battistini! Eppure ho una moglie e due figli che amo, degli amici meravigliosi, una squadra di ragazzini che darebbero la vita per me. Ho fatto degli errori, altri ancora ne farò, ma ho partecipato anch’io alla festa. C’ero anch’io. In un angolo magari, non ero il festeggiato ma c’ero. L’unico rimpianto è aver dovuto scoprire di morire per cominciare a vivere.”