Nuove uscite per la casa editrice Einaudi. Oggi abbiamo scelto per voi La bellezza delle cose fragili della scrittrice Taiye Selasi. Per chi non conoscesse l’autrice, la Selasi è di origini ganesi e nigeriana, nata a Londra nel 1979. Questo suo primo romanzo, tradotto per noi da Federica Aceto, sta facendo il giro del mondo; si tratta di un’opera in tre atti che in inglese declina il verbo to go in tre forme diverse, l’infinito, il gerundio, il participio passato, riprendendo il titolo originale Ghana must go, la frase stampata sulle borse dei rifugiati ghanesi cacciati dalla Nigeria nel 1983.
È la storia di una coppia ghanese, Fola e Kweku e di un tentativo di famiglia americana, dei loro quattro dotatissimi figli, forse troppo dotati, che si perdono dopo la fuga del padre dagli Stati Uniti e si ritrovano dopo la sua morte ad Accra, in Ghana. Kweku Sai è morto all’alba, davanti al mare della sua casa in Ghana. Quella casa l’aveva disegnata lui stesso su un tovagliolino di carta, tanti anni prima: un rapido schizzo, poco più che un appunto, come quando si annota un sogno prima che svanisca. Il suo sogno era avere accanto a sé, ognuno in una stanza, i quattro figli e la moglie Fola. Una casa che fosse contenuta in una casa più grande – il Ghana, da cui era fuggito giovanissimo – e che, a sua volta, contenesse una casa più piccola, la sua famiglia. Ma quella mattina Kweku è lontano dai suoi figli e da Fola. Ma le cose che sembrano più fragili, come i sogni, come certe famiglie, a volte sono quelle che si rivelano più resistenti, quelle che si scoprono più forti della Storia (delle sue guerre, delle sue ingiustizie) e del Tempo.
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