Tutti ricordano la tragica vicenda di soli dodici mesi fa, quando il 9 ottobre 2012 venivano sparati tre colpi di pistola contro la piccola Malala, già emblema dell’emancipazione e dei diritti delle donne in Pakistan. Malala Yousafzai si salva per miracolo, mentre la sua battaglia diventa di portata mondiale e lei, a soli quindici anni, diventa la più giovane candidata della storia per il Premio Nobel per la Pace. La storia, le sofferenze e le tragedie, lo spirito e la voglia di imparare e andare a scuola, ora sono raccolti in un libro simbolo: Io sono Malala, edito in Italia da Garzanti.
È la stessa eroina pakistana che si racconta in una storia ormai di caratura internazionale, i suoi stessi aguzzini, che la volevano mettere a tacere insieme alle sue rivendicazioni, hanno ottenuto l’effetto contrario. Il romanzo si apre proprio con il tragico evento di un anno fa, la pallottola che le ha il volto non è bastata per mettere a tacere la sua voce, ben presto Malala si è trasformata in un megafono che denuncia la condizione di tutte le donne pakistane. Dal canto suo, Malala Yousatzai è sempre stata una vera bambina prodigio: già a undici anni inizia a scrivere su internet, in un blog in urdu della BBC, raccontando tutte le difficoltà di una vita vissuta sotto il regime talebano. I suoi articoli fanno notizia e nel 2011, appena quattordicenne, in virtù del suo impegno per i diritti delle donne vince il Pakistan’s National Youth Peace Prize.
Dopo la miracolosa salvezza, adesso diventa doveroso proteggere questa giovane perla dell’umanità, Io sono Malala è un imperdibile racconto di vita, si entra a diretto contatto con la mente della protagonista e scrittrice: dall’amore verso le proprie origini alla strenua volontà di rivendicare il diritto delle donne di esistere.