Quando si introduce un libro scritto da Dan Brown è inevitabile parlare di Best Seller e di successo internazionale. Da un mese è disponibile nelle librerie italiane Inferno, ultima fatica dello scrittore di thriller statunitense che ha deciso di inoltrarsi nella selva oscura patrimonio della nostra cultura. Quando si parla di Dante si tocca un argomento delicatissimo, sopratutto se sei straniero e proponi il tuo libro in Italia, una non conoscenza della storia ha fatto più volte cadere in clamorosi flop autori inglesi e statunitensi. Questa è la sfida più grande che Dan Brown ha deciso di affrontare.
Nel romanzo sono presenti tutti i motivi che hanno reso celebre lo scrittore: l’immancabile protagonista Robert Langdon, l’intricata simbologia, il ritmo sostenuto e vorticoso. Il thriller si apre con un Langdon spaesato, proprio come quel Dante dei primi versi della Commedia, che si ritrova in un ospedale a Firenze. È soltanto l’inizio di un insieme di accadimenti che lo vedono correre gravissimi pericoli, nel tentativo di ricomporre il puzzle di una figura indefinita. Tra arte e cultura, passaggi segreti e inseguimenti, si sviluppa l’ennesima avventura del protagonista de Il Codice Da Vinci.
È probabile che Dan Brown abbia commesso qualche abominio agli occhi degli studiosi del divin poeta, eppure la sua ricetta di thriller mozzafiato ha reso anche Inferno un successo per il pubblico italiano. Nonostante la mole del libro, le pagine si lasciano divorare una dopo l’altra, d’altronde è questo il primo obbiettivo di ogni scrittore.