Le fiabe per adulti esistono, ci sono scrittori che sanno toccare le note giuste e trasportare in un sogno bellissimo i lettori più grandi, Mitch Albom è uno di questi. L’uomo che voleva fermare il tempo ci mette di fronte a una delle più grandi paranoie che quotidianamente viviamo, la paura di essere sempre in ritardo, il senso di colpa per non essere riusciti a fare quanto ci eravamo prefissati a inizio giornata, o ancora l’eccessiva semplicità con la quale ci facciamo scorrere davanti le ore senza aver fatto qualcosa di costruttivo. Leggendo il romanzo di Albom ci rimettiamo in gioco, L’uomo che voleva fermare il tempo è un fantasy dal forte insegnamento morale, dal quale si possono trarre spunti di riflessione in grado di cambiare il nostro modo di vivere la giornata, momento per momento.
Il racconto è ambientato in un suggestivo quartiere di New York, all’interno di una bottega che espone orologi di antiquariato. Qui si incroceranno i destini della giovane Sarah, occhi tristi e cuore in tumulto, e del cinico Victor, vecchio magnate pronto a tutto pur di vivere più a lungo. Le loro storie saranno legate al misterioso Dor, i suoi natali si perdono nella notte dei tempi e il futuro dei due protagonisti può essere la sua occasione di riscattarsi da una millenaria punizione divina.
Colpisce lo stile semplice, diretto e non per questo meno emozionante dello scrittore, con questo suo nuovo lavoro affronta i temi dell’amore, del senso dell’esistenza e del tempo della vita. Albom riesce a farci pensare e commuovere nello stesso momento, il romanzo è solo l’ultimo gioiello di una produzione letteraria di altissima qualità.