Simonetta Agnello Hornby è uscita il 30 gennaio con il suo ultimo libro, “Il veleno dell’oleandro”, un libro che in un mese ha già raggiunto le vette delle classifiche. Questa autrice, nonostante il suo lavoro di avvocato, dal 2000 ha cominciato a scrivere e pubblicare romanzi primo fra tutti La Mennulara, poi La zia marchesa, Boccamurata, Vento scomposto, La monaca e La cucina del buon gusto, tutti i suoi libri sono stati bestseller e sono stati tradotti in molte lingue. Quest’ultimo romanzo è ambientato in Sicilia, in un tempo non specificato ma in un luogo ben preciso, Predara nel siracusano, Anna, la padrona di un’immensa tenuta, si sta spegnendo lentamente. Intorno al suo capezzale si stringono i figli e i veleni che alimentano, da sempre, invidie e gelosie. C’é poi la questione di un fantomatico tesoro che dovrebbe essere custodito nella tenuta. A gestire le terre e questo segreto c’é lui, il vecchio Bede, che pare intrattenga anche una serie di misteriosi affari con la malavita. Le domande leggendo quest’opera sono davvero tantissime, esiste davvero un leggendario “tesoro” in gioielli che potrebbe rinsaldare il patrimonio di famiglia? Tra le serre dei Ceuta e le grotte di Pantalica sembrano svolgersi misteriosi traffici e soltanto la villa è la muta depositaria di tutta la verità: chi è Bede, veramente? Perché il dottor Valla è così ansioso di mantenere il controllo su chi si avvicina al capezzale di Anna? Qual è stato il ruolo del notaio nell’organizzazione del patrimonio e delle attività della famiglia? La spirale dei misteri di Pedrara si snoda dentro il passato, dentro i sentimenti inquinati di tutti i protagonisti, dentro il formicolare dei notabili coinvolti, dentro il viavai di clandestini, dentro le oblique attività di cui è difficile decifrare conduzione e responsabilità.
Questa storia ha due voci narranti Mara e Bede che si alternano in questo romanzo che racconta tanti amori: la passione proibita che ha legato Bede a Tommaso, il marito di Anna; l’ossessione che Donna Anna prova da sempre per Bede; l’amore sbagliato che rende Giulia succube di Pasquale, consorte violento e crudele; la dolce tenerezza di Viola (figlia di Mara) per il cugino Thomas; la dedizione servile che le domestiche gemelle sempliciotte Pina e Nora hanno per zio Bede. Simonetta Agnello Hornby, per la prima volta nella sua carriera di scrittrice, rende un uomo protagonista di un suo libro che intreccia i temi del romanzo gotico con il barocco dell’architettura siciliana. La stessa autrice ha dichiarato riguardo a Bede: “è l’unico che fa il suo dovere, vive in solitudine un grande amore e si conforta nel gusto del bello. E paga a prezzo carissimo una leggerezza commessa in gioventù”. Una storia bella, una grande storia di una famiglia, dei suoi segreti e misteri.