L’ultima opera di Andrea Camilleri si intitola “Il tuttomio” ed è un romanzo enigmatico che ruota intorno al personaggio femminile, che, sin dalle prime pagine, si mostra in uno scenario ricco di dati sensoriali così bene congegnati tale da esprimere la relazione di lei con la sua corporeità. Duplici strategie di scrittura s’intersecano e si integrano nella specificità dell’intreccio. Evocativi e retrospettivi sono i brani in corsivo allo scopo di fornire informazioni aggiuntive, perché la storia, che si svolge nel presente, possa configurarsi nella maniera più completa e, infatti, affiora grazie ad essi un contesto contadino dall’inquietante intrico psicologico. Prevalente è il gusto del dettaglio nella scrittura paratattica che si snoda lievemente, pacatamente animata da dialoghi brevi e incisivi. La storia è quella di Arianna, una donna di trentatré anni, dal temperamento deliziosamente infantile. Quando Giulio la incontra è conquistato da questa creatura smarrita, selvatica come una bimba abbandonata eppure bellissima e sensuale. Arianna entra nella sua vita con una naturalezza che lo strega e dal giorno in cui la sposa Giulio cerca di restituirle la luce che lei gli ha portato offrendole tutto ciò che potrebbe desiderare: anche quello che lui, a causa di un grave incidente, non può più darle. Così nella loro routine entrano a far parte gli appuntamenti del giovedì, organizzati da Giulio in persona: in un pied-à-terre o in una cabina sulla spiaggia gli uomini destinati a incontrare Arianna sono tenuti a rispettare poche regole inviolabili. Nella vita di questa coppia non ci sono segreti.
Ogni tanto però Giulio è colto dalla consapevolezza che qualcosa gli sfugge: “Tu non mi hai detto tutto di te” le sussurra mentre non riesce a fare a meno di viziarla. Di segreti Arianna ne ha molti, e brucianti, ma quello che custodisce più gelosamente è il “tuttomio”: una tana tutta sua, ricavata in un angolo del solaio. La storia è ispirato alla vicenda dei marchesi Casati Stampa, ma anche percorso da una fitta trama di rimandi a grandi classici come Santuario di Faulkner e L’amante di Lady Chatterley di Lawrence, questo romanzo mette in scena una protagonista femminile straordinaria: inquietante nel suo candore, splendente di una luce nerissima. Camilleri dispiega una scrittura magistralmente essenziale, limpidissima eppure priva di inibizioni. Un romanzo che si legge d’un fiato, terribile e sorprendente. Buona lettura a tutti!