Voleve leggere un libro nuovo? Volete leggere qualcosa di speciale e reale? Ebbene il libro che fa per voi è “Per sempre carnivori” di Cosimo Argentina. La storia di una testa mozzata, tre tragicomici insegnanti precari in un istituto tecnico che cade a pezzi, ragazzine pericolose per gli altri e per se stesse e padri in lotta col passato. L’autore ci descrive notti brave e giovani professori che al mattino si scuotono di dosso le imprese delle ore precedenti e impugnano il registro tra studenti consapevoli che la scuola non potrà condurli verso nessun mondo migliore. “Per sempre carnivori” è uno spaccato sulla nostra provincia più nascosta, il romanzo sulla scuola italiana che non emerge mai dalle cronache ufficiali, e che solo la letteratura riesce a scoperchiare. Leone Polonia, io narrante di questa storia nuda e cruda, descrive le donne che attraversano la sua vita e quella dei suoi due compari come se non fossero altro che corpi da ammirare, sedurre, utilizzare e lasciarsi indietro, talora anche in malo modo. Eppure, alla seconda pagina, c’era la promessa di raccontare una storia che “forse fra trent’anni, qualcuno nel valutare il caso dirà che si trattò solo d’amore”.
Argentina scrive come incalzato da un demone interiore che detta parole, situazioni e ritmi. E scrive ”di vittime e carnefici”, descrivendone abilmente i comportamenti, le espressioni verbali di chiusura o di scherno, la capacità di ricevere o infliggere punizioni fisiche e psicologiche, non ponendosi troppo il problema di scavare nel profondo alla ricerca di motivazioni alla loro esistenza o le cause recondite del loro agire. Quasi sempre i soggetti descritti riescono a torturare qualcuno, con le parole, con i gesti, con le intenzioni, con le azioni. Un libro bello, crudo e impietoso.