Dopo l’incredibile successo dei fantasy di marca tolkeniana, negli ultimi tempi sta riscuotendo un’incredibile fama un altro tipo di racconto fantastico. Parliamo di un fantasy di stampo medievale che è stato portato all’apice della popolarità da George Raymond Richard Martin. Con le sue Cronache del ghiaccio e del fuoco, lo scrittore statunitense sta di anno in anno radunando una schiera sempre più vasta di entusiasti seguaci. Gran parte del suo successo nell’ultimo anno è derivato dalla serie tv A Game of Thrones, che ha fatto conoscere Martin e il mondo da lui creato al grande pubblico.
Il primo romanzo è stato edito in Italia dalla Mondadori nel lontano 1996 sotto il nome di Il Trono di Spade, prima parte dell’originale primo libro della saga in lingua inglese, A Game of Thrones. Il primo capitolo delle Cronache di George Martin può essere considerato come una vera e propria introduzione a un mondo nuovo da scoprire. Fin dalle prime righe del prologo veniamo catapultati in una realtà parallela, fatta di misteri, esseri straordinari e pericolosi, uomini che fanno i conti con il coraggio e un vano orgoglio. La terra dei Sette Regni, entro la quale si svolge gran parte della storia narrata ne Il Trono di Spade, non è altro che un piccolo assaggio di quella vastissima realtà creata dall’autore americano, mondo che si intuisce appena ma il tanto da affascinare e intrigare.
Un fantasy anomalo quello di Martin, nel quale si narrano le esistenze di antichi draghi, dove persiste l’incubo degli invincibili “estranei”, dove creature abominevoli minacciano il mondo “civile” che si protegge dietro la grande Barriera a Nord. È una realtà medievale quella che ci viene presentata, caratterizzata da grandi fortezze e castelli, blasoni aristocratici da rispettare e onorare, pompose etichette di corte e pericolosi intrighi che non smettono di minacciare il trono.