Sul risvolto di copertina de “La donna che mi insegnò il respiro”, libro d’esordio di Ayad Akhtar, si legge un affermazione di Danny Roszenweig “Se guardando il telegiornale ti chiedi perché il medio oriente è in rivolta, leggi questo libro.” In realtà il romanzo non porta con sé risposte esaustive ad un quesito di tale importanza, ma aiuta senz’altro l’osservatore occidentale a capire meglio il mondo islamico, abbattendo i preconcetti su una cultura a noi molto lontana. Come l’autore del libro, anche il protagonista Hayat è un americano di famiglia pakistana, è proprio lui a narrarci la storia in prima persona, in una sequenza di ricordi che ricalcano gli anni più importanti della sua prima giovinezza.
Sarà Mina, amica della madre di Hayat, a portare un brusco cambiamento nella vita del ragazzino iniziandolo a una genuina fede islamica. La ragazza vive la fede in modo ferreo ma naturale, è molto distante da quel fondamentalismo che durante la sua permanenza in Pakistan le ha creato mille difficoltà in virtù del suo essere donna. Ma quella di Mina sembra essere una maledizione, i suoi nobili intenti col piccolo Hayat non danno i frutti sperati, il bambino sviluppa una ceca fede al corano e, quando lei si innamorerà di un giovane ebreo, sarà proprio il suo pupillo a rovinarle per l’ennesima volta la vita.
È possibile cogliere un insegnamento dalla lettura di Akhtar: la battaglia da compiere contro chi si arrocca dietro dottrine applicate alla lettera, ledendo diritti umani e civili, non deve essere mai in alcun caso militare, causerebbe solo il rafforzamento degli estremismi, ma culturale. Lo stesso Hayat nel romanzo, ormai studente universitario, si apre all’analisi critica della dottrina musulmana. Dall’altra parte, Mina rappresenta la possibilità di essere buoni musulmani senza eccedere nell’irrazionalismo.
In definitiva “La donna che mi insegnò il respiro” è un romanzo che invita alla riflessione, consigliato a qualunque tipo di lettore sopratutto adesso che La Feltrinelli ne ha reso possibile l’acquisto a prezzo scontato del 25%, 13,50 euro al posto degli originari 18 euro.