E’ stato presentato ieri alla Feltrinelli di Milano il libro Il miracolo della musica. La mia storia di Salvatore Accardo. Per chi non lo conoscesse, Accardo è uno dei violinisti italiani più talentuosi e più famosi al mondo, nonché direttore d’orchestra. Personalità dotata di grande talento, Accardo prende in mano un violino per la prima volta all’età di soli tre anni, quando il padre gliene compra in dono uno, supportato dal suo lavoro di incisore di cammei a Torre del Greco e spinto dalla passione per l’opera. Grazie all’intermediazione di un amico di famiglia Accardo apprenderà la lettura dello spartito musicale, poi si rivolgerà agli insegnamenti privati di Luigi D’Ambrosio prima di essere ammesso al Conservatorio di Napoli all’età di undici anni.
L’anno del diploma è il 1954 e a soli 17 anni, il violinista vince il prestigioso Premio Paganini, esperienza che inaugura l’inizio della sua incredibile carriera, che lo porterà in giro per i palcoscenici più importanti del mondo e che gli darà la possibilità di incontrare e di misurarsi con personalità importanti della musica internazionale. Pensiamo che fra i suoi amici figurano Riccardo Muti, Claudio Abbado, Zubin Mehta, David Ojstrach e Astor Piazzolla.
Proprio perchè è convinto che “la musica è fondamentale nella vita di ogni essere umano e non si può vivere senza”, Accardo da sempre si batte affinché ci siano spazi situazioni ed eventi in cui possano emergere i giovani talenti nostrani, costretti a fuggire all’estero per realizzare i loro sogni e dare una svolta alla loro attività lavorativa. Ed è proprio pensando a loro e alle loro situazioni di difficoltà quotidiane, ma anche agli amanti della musica in generale, che il violinista per la prima volta si racconta tra le righe di un testo, svelando al lettore episodi della propria vita privata.
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