Questi primi mesi del 2012 sono stati pieni di novità editoriali di rilievo, e se immaginiamo che alla fine dell’anno mancano ancora molte settimane, possiamo senz’altro annunciare che sarà un momento ricco di libri, di storie, di segreti e di fantasia. Anche in casa Einaudi si respira aria di novità e le uscite di questi giorni lo dimostrano a pieno. Il primo romanzo di cui parliamo è “Limbo”
di Melania G. Mazzucco, che racconta di Manuela, che ha comandato un plotone in Afghanistan ed è sopravvissuta a un attentato. Ora porta le stampelle, e ha bisogno di ricordare quanto accaduto in quelle ore infinite in cui era intrappolata insieme ai suoi uomini tra polvere e pietre. Un uomo la guarda mentre passeggia sulla spiaggia di Ladispoli: anche lui ha bisogno di rimettere insieme i cocci della sua vita.
Einaudi, con l’occasione, manda in ristampa un altro romanzo della stessa autrice, “Lei così amata”, con una nuova prefazione, che racconta la vita di Annemarie Schwarzenbach (1908-1942) scrittrice, fotografa, archeologa. Donna colta e bellissima, figlia di un ricco industriale di Zurigo, avrebbe potuto fare una vita agiata, ma scelse di vivere controcorrente per l’epoca in cui visse. Viaggiò in lungo e in largo in Oriente e in Africa, semplicemente per ‘ritrovare se stessa’. Un romanzo che mette in luce e fa risplendere nuovamente una figura che altrimenti sarebbe caduta nell’oblio.
Altro libro in arrivo per Einaudi è “Le difettose” di Eleonora Mazzoni, che racconta la vita di Carla, quarant’anni, con un lavoro stabile, e alla ricerca disperata di un figlio. Abituata a centrare tutti gli obiettivi della sua vita, non riuscire ad avere figli le sembra come perdere una partita importante. Decide allora di provare con la fecondazione assistita, e scopre tutto un mondo cui finora non aveva mai pensato, fatto di tante donne che aspettano, che seguono estenuanti terapie, che si confidano, che conoscono ogni minimo segnale del proprio corpo. Un libro che si legge in maniera molto leggera perché la scrittrice sa ridere quando è il momento, e riesce a creare ideologicamente quella sorta di segno di appartenenza che riunisce tutte le donne con uno stesso desiderio, a farle sentire unite e forti abbastanza per superare tutti gli ostacoli.