Quante volte abbiamo ascoltato amici, colleghi e conoscenti raccontarci delle difficoltà e le incomprensioni fra padri e figli. Spesso sembra che un muro inspiegabile, una barriera di ghiaccio che si porta dietro troppe fratture. Talmente forti da non potersi risanare con facilità. Ma a volte il percorso sentimentale che lega un ragazzino alla figura paterna diventa l’arma del riscatto di un adulto che a sua volta si ritrova in difficoltà
E’ questa in poche parole la situazione del personaggio principale di questo romanzo, un uomo che ha un passato complicato, un agente del governo, una spia direbbero alcuni di noi. La sua realtà lo ha portato ad una sorta di scollamento da se stesso, innescando un malessere del vivere che piano piano trova il sostegno di uno psichiatra.
Una svolta arriva con l’incontro con Emma e il figlio di lei, una ragazzino di undici anni. Le sue paure e i suoi incubi, il chiedere aiuto a quella nuova figura maschile innescano un percorso di rinascita per tutti e tre.
Una nuova via per riemergere tutti dalla paura, da sentimenti vissuti in modo troppo opaco e nel relazionarsi che, fortunatamente ha anche il potere della guarigione.
Spesso nei romanzi si parla della vulnerabilità sentimentale dell’universo femminile, quando si narra delle fragilità maschili e delle complesse interazione che ne scaturiscono, a volta ne vengono fuori delle belle storie. Il silenzio dell’onda è una di queste.
Il silenzio dell’onda, Gianrico Carofiglio, Rizzoli, € 19,00
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.