Durante la fine degli anni cinquanta la capitale del Tibet, Lhasa viene conquistata dai cinesi. Una preziosissima statua completamente d’oro di un Buddha viene rubata e con essa un antico mistero gelosamente conservato da generazioni di monaci tibetani. Un agente della CIA promette a un vecchio monaco e suo maestro di riportare in salvo il prezioso contenuto della statua consistente in antichissimi documenti. Passano alcuni decenni e una spedizione americana è incaricata di trovare la statua d’oro e di riconsegnarla ai tibetani. Una vecchia nave che in realtà nasconde molti segreti, agenti finemente addestrati al compito si mettono all’opera.
Un libro, questo di Cussler che si legge senza grandi difficoltà. Si tratta di una storia decisamente molto romanzata con tutti gli ingredienti tipici delle storie d’avventura. Ci sono spie pericolose, ragazze belle e scaltre che aiutano una giusta causa con le armi a loro più consone.
Ci sono ricchi normalmente cinici che si fanno commuovere dalle circostanze e decidono di sponsorizzare il grande piano di salvataggio.
Molto sullo sfondo una regione remota ed inospitale dell’Asia, il Tibet e la sua cultura. Lo scenario in realtà resta per lo più un pretesto per dispiegare la trama e tutti gli intrecci tipici del genere.
Il libro divertirà durante un pomeriggio estivo, catapultando il lettore in un rincorrersi di personaggi ambigui. Ricorda molto lo stile delle storie e delle avventure di Indiana Jones.
Potrebbe anche non essere un tipo di romanzo da premio nobel ma ha di sicuro un gran pregio, quello di divertire il lettore e creare suggestioni esotiche.
L’oro dei Lama, Clive Cussler, Longanesi, € 16,15
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