Una delle ultime uscite in libreria targate Piemme, riguarda un tema molto sentito soprattutto da un pubblico adulto: “Eravamo solo bambini” di Massimo Polidoro che parla di un orfanatrofio dietro cui si nascondono sevizie, maltrattamenti e punizioni corporali. I piccoli ospiti delle suore sono costretti a subire anche fame e freddo, impotenti di fronte a tanta cattiveria.
Mario è un ragazzino di 12 anni che ha vissuto sulla sua pelle questa sofferenza, soprattutto quando all’interno dell’istituto gli è venuto a mancare il suo più caro amico. Lui pensava che fosse riuscito a fuggire, in realtà (si scoprirà molti anni dopo) il suo corpo fu rinvenuto avvolto in un cellophane molti anni dopo solo in seguito a dei lavori di ristrutturazione. La tenacia di un carabiniere riuscirà ad aprire un varco tra l’omertà e la protezione di cui gode l’istituto, per far luce sullo scandalo. Altro titolo interessante è “Il sentiero dei sogni luminosi” di Jasvinder Sanghera, un romanzo che tratta della condizione di milioni di donne musulmane che, nonostante siano nate lontano dai loro paesi d’origini, sono costrette a seguire le tradizioni della loro cultura, che le relega a ruoli secondari e privi di ogni minima importanza. E’ la storia di una ragazza che scappa di casa perchè rifiuta l’uomo che il padre aveva scelto per lei, che si innamora di un ragazzo la cui condizione sociale è inferiore alla sua, e, per questo viene ripudiata dalla famiglia. Il desiderio di inseguire i suoi sogni la porterà a lottare per affermare la propria indipendenza e la propria dignità, contro tradizioni che lei non riesce e non può accettare, perchè lontane anni luce da quelli che lei riconosce come suoi bisogni personali. Altro titolo fresco di stampa è “Ricordati di essere felice” di Christine Orban, che racconta di una ragazzina di quattordici anni nata e cresciuta in Marocco. Felice di quello che ha, ama la sua terra e i suoi amici, fino a quando incontra Fifì, la cugina della madre, che vive a Parigi ma torna in Marocco durante l’estate. Gli si aprirà un mondo sconosciuto fatto di moda, abiti eleganti, locali aperti a tutte le ore, e ne rimane affascinata. Quando si trasferisce però a Parigi, capirà che “la felicità è come quegli oggetti semplici della cui mancanza ci accorgiamo solo quando li abbiamo persi”.
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